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Secondo uno studio pubblicato di recente il vino rosso potrebbe contrastare l’accumulo di grasso.

Sulle virtù del vino rosso si è scritto davvero di tutto: è un fatto ormai certo che un bicchiere a pasto sia in grado di proteggere da patologie cardio-vascolari e invecchiamento.

L’ultima notizia- che ha destato un certo scalpore nella comunità scientifica- è quella che il vino rosso conterrebbe tra le altre anche una molecola anti-grasso, chiamata pterostilbene… un nome che ricorda quello di un dinosauro per dirla tutta! Si tratta di un derivato del rosveratrolo, la sostanza a lungo studiata appunto per le sue virtù benefiche su cuore, sangue e vasi.

Lo studio in questione è targato Spagna, University of the Basque Country e Centro Ricerche Lucio Lascaray di Vitoria, e al momento la sperimentazione ha riguardato soltanto i ratti, nei quali si è studiato l’effetto dimagrante della molecola. I topolini sono stati sottoposti a una dieta volutamente ingrassante e suddivisi in due gruppi, a cui sono stati somministrati quantitativi differenti della sostanza.

Risultato: gli animali esposti ad una maggior quantità della molecola sono dimagriti!Sembrerebbe che lo pterostilbene sia in grado di diminuire nell’organismo (del ratto, torniamo a precisare) tutti quegli enzimi e quegli ormoni che facilitano il deposito di tessuto adiposo. Interessante notare che questa sostanza è contenuta oltre che nel vino rosso, anche nei mirtilli, nelle arachidi e ovviamente nell’uva.

Potremmo trovarci di fronte a una svolta nella ricerca contro l’obesità? È ancora presto per dirlo, dal momento che si tratta di risultati ottenuti solo su animali in laboratorio. Va inoltre precisato che dall’altra parte ci sono studi (condotti sull’uomo stavolta) che provano come il vino rosso aumenti la glicemia e disturbi il sistema di regolazione legato all’insulina e non sia pertanto di beneficio nei soggetti diabetici, ad esempio.

Lo studio mette tuttavia in evidenza un fatto: senza dubbio esistono in natura molecole in grado di contrastare il processo che determina in alcuni individui un più facile deposito di grasso rispetto ad altri. Non ci resta che sperare che la ricerca continui ad indagare … tenendo bene a mente che chi cerca trova!

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