Nonostante gli ottimi risultati riguardanti l’efficacia del mini bypass gastrico nei confronti del diabete, sono necessari ulteriori studi per verificare se tale procedura possa davvero essere ritenuta una valida alternativa al consueto bypass gastrico Roux-en-y per il trattamento di tale patologia, questo è ciò che afferma uno studio pubblicato sul World Journal of Gastroenterology.
Lo studio ha indagato la perdita di peso e gli indici biologici legati alla glicemia a seguito della gastrectomia a manica (SG), oppure del mini bypass-gastrico (MGB), mettendo quindi le due procedure chirurgiche a confronto.
Sono stati raccolti e analizzati i dati relativi a 31 pazienti con diagnosi di obesità e diabete di tipo 2, seguiti per un periodo di tre anni (da gennaio 2009 a dicembre 2011) da un’equipe clinica facente capo all’Università Federico II di Napoli; i risultati sono poi serviti per costruire un database di tipo prospettico.
Dei 31 pazienti arruolati, 15 soggetti erano stati sottoposti a SG e 16 a MGB.
Gli autori riferiscono una riduzione significativa del BMI e degli indici glicemici, con valori che si presentano simili in entrambi i gruppi di studio.
A tre e a sei mesi dall’intervento, i miglioramenti e la remissione dal diabete sono stati evidenziati in tutti i pazienti, con ottimi risultati in coloro che avevano subito MGB, ma senza che vi fosse una prevalenza “statisticamente” significativa in quelli sottoposti ad un intervento piuttosto che all’altro.
“Il presente lavoro -affermano i ricercatori- potrebbe essere considerato uno studio preliminare, che fornisce il razionale per un trial prospettico randomizzato”.
Gli autori dello studio hanno ipotizzato che l’esclusione del duodeno potrebbe determinare la potenziale superiorità del mini bypass gastrico per ottenere la remissione del diabete.
“Pertanto -conclude il gruppo di ricerca- anche se il gold standard per la remissione della patologia diabetica rimane tutt’ora il bypass gastrico Roux-en-y, il mini bypass gastrico potrebbe presto diventare una valida alternativa terapeutica”.
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